Non volevo assolutamente parlare dell’acrimoniosa lettera della Curva Nord rivolta a Moratti contro la maglia rossa. La considero una polemica oziosa e retorica, ma pare che ne parlano tutti, e non si può farci nulla, quando tutti ne parlano ci sentiamo in dovere di dire la nostra, quando una polemica viene impostata tracciando una linea netta di demarcazione identitaria ci sentiamo in dovere di schierarci. Ma bisogna mantenere un certo distacco oggettivo proprio per non cadere nel tranello manicheo e di pancia, perciò dico subito che la maglia rossa è bellissima e la comprerò. A parte gli scherzi viene da chiedersi se il Milan abbia cambiato colori sociali, io sapevo che erano rossoneri, vengo invece a sapere che il Milan sono “i rossi”. Ma in una excusatio non petita la curva nord ha negato subito che ci siano motivazioni ideologiche in una presa di posizione così dura, anche se da quelle parti sono soliti chiamare i milanisti “ebrei”. Sapevo che la seconda maglia deve avere colori diversi dalla prima, mentre nella lettera sembra che sia stato tradito il nerazzurro con una maglia “integralmente rossa”. Tranquillizziamoci, che di psicodrammi estivi non ne sentiamo il bisogno, il nerazzurro è sempre al suo posto nella prima maglia come dev’essere e la seconda non è “integralmente rossa”, ma ha i bordi nerazzurri. Il rosso non è nemmeno lontanamente quello del Milan, ma è molto più chiaro e vivace. A me ha ricordato la maglia del Liverpool, altri ci hanno visto la bandiera cinese e la volontà di vendere nei mercati asiatici, come nella stessa lettera viene accusato Moratti, e non si capisce cosa ci sia di male. Se pensiamo che Moratti i soldi non se li è mai intascati, ma li reinveste per la causa, il sermone sul “dio denaro” (mancava solo il “ti sei venduto l’anima al diavolo”, cinese o milanista?) assume i contorni dell’ingeneroso delirio. Tutto è possibile, ma nel frattempo mentre noi perdiamo tempo la maglietta sta andando a ruba tra i tifosi presenti al ritiro a Pinzolo, e non credo ci siano molti cinesi a Pinzolo. Il rosso è infine il colore che richiama Milano, e se non sbaglio è proprio questa la motivazione ufficiale della sanguinaria maglietta, motivazione alla quale la curva nord non ha creduto minimamente. E perchè noi dovremmo credere che non ci siano motivazioni ideologiche e un astio da anni malrepresso verso Moratti in una lettera tanto dura e pretestuosa che farebbe impallidire i talebani?