“In Italia sono tutti allenatori, del resto. Ma a volte nessuno si accorge se e quando uno cambia modulo. Contro il Verona, ad esempio, nel secondo tempo avevamo giocato con lo stesso sistema, e tutto era andato molto bene”. Mancini parla a Il Messaggero e passa al contrattacco, mettendo il dito nella piaga, ed è vero, nessuno dei soloni della stampa si era accorto che Mancini era già passato a tre per tutto il secondo tempo di Inter-Verona, proprio con Santon centrale di destra. Per il tecnico jesino, la spiegazione della sconfitta non può essere tattica: “Ci sono partite che nascono male e non puoi farci nulla. Dopo meno di venti minuti eravamo sotto di due gol avendo preso un solo tiro. E quando è stato espulso Miranda, la partita è finita lì. Una gara che non puoi analizzare sotto l’aspetto tattico: è andata così e basta.” Il mancio però sa che qualcosa ha sbagliato, il mancato turn-over nei turni precedenti ha portato il centrocampo ad arrivare stanco proprio nel big-match con i viola. Ora, per il futuro, l’ex City ha in mente qualche modifica, per prima cosa appena la coppia Miranda-Murillo sarà a disposizione, Medel tornerà a centrocampo, o come mezz’ala o come centrale con Melo spostato mezz’ala. Più spazio anche a Brozovic e forse di nuovo a Gnoukouri. Per l’attacco Mancini ha grande stima di Ljajic, l’unico che può realmente giocare trequartista alle spalle delle punte e che potrebbe avere qualche chance in futuro, a discapito forse di Perisic. Ecco come l’Inter potrebbe scendere in campo in futuro:
Handanovic; Santon, Miranda, Murillo, Jesus; Medel, Melo, Kondogbia; Ljajic; Jovetic, Icardi.