Cari amici, come sapete il calcio è molto cambiato negli ultimi anni. Non necessariamente in peggio. Non sono un nostalgico e non penso che il calcio del passato fosse tanto migliore. Non mi scandalizza nemmeno il fatto che i calciatori guadagnino molto e nemmeno che un calciatore vada dove lo pagano di più. E’ tutto normale. C’è da considerare una cosa però, mi dà fastidio questo suk dove i calciatori aprono a tutte le strade, pensiamo a Tourè che si prometteva all’Inter, al Psg e contemporaneamente dichiarava fedeltà al City. Oggi Thiago Motta apre all’Inter e all’Atletico alla pari, Kondogbia dice che l’Inter è una tappa, Montoya spera di tornare al Barcellona e così via. Ma è una strategia comune a tutti i calciatori. Ecco cosa non va, il potere contrattuale dei calciatori, che è diventato troppo forte, superiore a quello delle società. I procuratori aizzano aste, mettono le società una contro le altre, chiedono sempre di più all’infinito. I calciatori con i procuratori hanno una strategia “comune”, le società no. Nello sport professionistico americano hanno introdotto il Salary cap – il tetto salariale – misurato sulla base dei profitti annuali della lega. Non un limite assoluto quindi, ma una sorta di Fair Play finanziario applicato agi atleti e non come l’idiota Fpf di Platini, che si applica alle società medio-piccole non toccando i privilegi dei calciatori e aumentando a dismisura il potere delle società degli sceicchi. E’ giunta l’ora di fare qualcosa del genere anche nel football europeo.