Kovacic deve morire. La sentenza è già stata scritta e nessun altro finale è ammesso. Sarà lui il sacrificato. Un plotone di editorialisti si è messo in fila e ha caricato i fucili, pronti a sparare, inarcando i sopracigli al vociare disperato del popolo social, che ne chiede invano la grazia, ma il plotone è stato benedetto dalla lezione del venerando Maestro Umberto Eco e sa che solo ai chierici è concessa la conoscenza dei testi sacri di Eupalla, mentre il volgo, come ha detto il Maestro in un momento di particolare illuminazione, è solo una massa di imbecilli. Ai funzionari di partito dunque il compito di indicare la strada del Sol dell’Avvenire e di dettare la linea del presidente Thaor Tze Tung, ma se poi il Presidente cambierà idea e deciderà di tenere con sè il figliol prodigo, allora contrordine e l’intelligentsia saprà esaltare le fresche doti di talento cristallino del giovane croato, pronto di nuovo a servire la causa verso un radioso balzo in avanti.