Sylvinho, intervistato dalla gazzetta dello sport, spiega che “Qui si fa un gran lavoro. Un’esperienza bella, nuova, diversa, forte. E Mancini insegna tantissimo. Roberto è un tifoso del bel calcio, un vincente, ama l’organizzazione non solo tattica, l’intensità. E diventa matto se non vede miglioramenti”. Mancini troppo buono? “S’incazza, eccome! Non dico quando, ma ha avuto tre sfoghi non male… Sa essere duro, s’arrabbia sapendo annusare l’aria. I pizzini? Una genialata: non avevo mai visto nulla di simile”.
Shaqiri, intervistato dalla CNN, offre di sè uno spaccato personale: “Quando giocavo nelle giovanili del Basilea lavoravo anche in un negozio di dolciumi. Ho sempre sognato di giocare a calcio ma quando ero piccolo mio padre e mia madre volevano che imparassi qualcosa. Era giusto che all’inizio della mia carriera lavorassi. Sono orgoglioso quindi di averlo fatto per due anni perché so cosa significa un lavoro normale, conosco la vita reale e quella che ho adesso”.
Puscas, intervistato dal corriere dello sport, apre ad una sua esperienza in prestito: “Decideremo insieme al club a fine stagione. Se ai dirigenti va bene che vada in prestito altrove a giocare, per me va bene”.
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