L’Inter ha bisogno di qualità. Il giudizio tra commentatori e tifosi è ormai unanime. Questa squadra ha bisogno di aumentare il tasso tecnico se vuole tornare a competere ad alti livelli.
E’ tempo quindi di uscire da quella spirale che dalla cessione di Eto’o nel 2011 ha portato ad un costante impoverimento della rosa. Non è più possibile vendere i pezzi migliori per fare cassa. La lista dei cedibili deve invece riguardare quei giocatori che non garantiscono quei criteri minimi per una squadra come l’Inter. I difensori centrali, per esempio, devono saper impostare garantendo fluidità alla manovra fin dai primi passaggi. Un giocatore come Jesus è quindi fortemente indiziato di essere ceduto. I terzini devono saper effettuare dei cross potenti, tesi, e non i cross lenti e alti che spesso vediamo. Giocatori come Nagatomo, Dodò e D’ambrosio non paiono all’altezza in questo fondamentale, anche se gli ultimi due sono ancora giovani e possono migliorare. A centrocampo ci vuole in assoluto qualità: Medel, Kuzmanovic e Obi possono essere ceduti. Secondo l’autorevole sito Transfermarkt, il valore complessivo dei cartellini di Jesus, Vidic, Nagatomo, Dodò, D’ambrosio, Medel, Kuzmanovic e Obi è di 56 milioni. Se l’Inter riuscisse a portare a termine queste cessioni secondo il loro valore di mercato, si potrebbe ottenere una cifra maggiore rispetto ad un’eventuale cessione dolorosa di Icardi o Handanovic o Kovacic. La rosa dell’Inter è molto ampia, 28 giocatori, e non sarebbe necessario sostituirli tutti, essendoci molti elementi superflui, anche se bisogna tenere pure conto delle uscite certe di giocatori in scadenza di contratto come Jonathan, Campagnaro, Podolski e forse Carrizo, oltre alla cessione di Bonazzoli prevista per giugno. Insomma, la via del sacrificare i giocatori di qualità sull’altare del bilancio non è l’unica percorribile e nemmeno la migliore.