I calciatori e le critiche, non tutti le accettano, non tutti reagiscono allo stesso modo, e se ormai è noto che il loro allenatore ne è allergico, i calciatori dell’Inter invece reagiscono in maniera diversa ai fischi piovuti nelle ultime domeniche. Se Ausilio si mostra confuso (“fischi giusti” dice dopo Inter-Cagliari, ma poi qualche giorno dopo pontifica: “ne ho viste di tutti i colori, la cultura italiana è quella che è”), D’Ambrosio invece sembra avere le idee chiare: “Normale che tutti dobbiamo dare di più, bisogna fare un esame di coscienza e cercare di remare tutti nella stessa direzione, ancora di più”. Chi appare insofferente è Jesus, che ha avuto anche un battibecco con un tifoso su Twitter (il secondo in un anno e mezzo) spingendosi a proporgli di fare cambio con la sua “dura” vita da calciatore. Anche in campo il brasiliano ha reagito male ai fischi. Come già si era intuito Kovacic si dimostra più maturo della sua età e accetta i fischi, addirittura li considera meritati: “Il rapporto con i tifosi è buono. Io non sento i fischi, perché mi concentro sul gioco. Però, nelle ultime due partite, avevano ragione di fischiare: si aspettavano di più dall’Inter. E l’Inter siamo noi e il tecnico, tutti insieme”. Sulla stessa identica lunghezza d’onda il portiere Handanovic, che ha più volte fatto autocritica in questi due anni all’Inter: “Le critiche a Mazzarri? Le critiche sono normali per tutti quando non vinci e non giochi bene”. Di tutt’altro avviso il bomber Icardi, che si spinge a dire “Chi ci fischia non ama l’Inter”. E ancora, “i veri tifosi non fischiano”. In passato anche Guarin aveva reagito male ai fischi con gesti plateali, ma poi si era scusato e in seguito ha cambiato atteggiamento. Sembrerebbe che i calciatori sudamericani tollerino meno le critiche, mentre quelli europei le accettano di più, di certo i calciatori non sono tutti uguali, c’è il professionista che accetta le critiche e c’è il burino viziato con le creste e il corpo ricoperto di tatuaggi che va agli allenamenti in Roll-Royce. Una cosa è certa, i calciatori passano, i tifosi restano e sono l’unica cosa che è per sempre in una squadra di calcio.