Sette a zero, come un anno fa. Quella goleada fu illusoria, ma quest’anno potrebbe essere diverso, l’Inter appare più forte e determinata, anche se è bene rimanere coi piedi per terra. Grinta, maggiore freschezza atletica, inserimento di una seconda punta al fianco di Icardi, gioco non solo per vie laterali ma finalmente in verticale e le individualità sono i principali elementi di questa vittoria. Senza dimenticare la difesa, imbattuta nelle prime quattro partite ufficiali. Cominciamo dalla grinta, i centrocampisti e gli attaccanti aggrediscono gli avversari, il secondo gol nasce da un pressing di Icardi che costringe la difesa del Sassuolo ad un rilancio disordinato, preda del centrocampo nerazzurro. Sicuramente questo è un merito di Mazzarri, l’atteggiamento con cui una squadra scende in campo viene trasmesso dall’allenatore, così come la solidità difensiva. Vediamo la maggiore freschezza atletica, data da un ringiovanimento della rosa fortemente voluto da Thohir, così come l’aver voluto Kovacic e Icardi cardini del progetto è un merito del presidente indonesiano. L’inserimento di una seconda punta non alle spalle, ma al fianco di Icardi è stata fondamentale, arriva con un anno di ritardo, fortemente voluta dal popolo nerazzurro. Vediamo il gioco: nell’azione del primo gol Dodò recupera una seconda palla (grinta, freschezza atletica), Kovacic parte palla al piede lasciandosi alle spalle tre avversari (individualità, sfondamento centrale), determinante il movimento di Osvaldo che allarga sulla sinistra Terranova aprendo il varco centrale al croato (importanza seconda punta), il resto lo fa la rapacità individuale di Icardi. Secondo gol: Pressing di Icardi (grinta), rinvio confuso della difesa, Andreolli verticalizza (gioco per vie centrali), doppia sponda di Icardi e Osvaldo (importanza due punte affiancate) e inserimento centrale di Kovacic (un movimento fortemente voluto da Mazzarri). Il terzo gol nasce ancora da Kovacic, con il suo classico movimento alla Iniesta di allargarsi a sinistra, prendere in controtempo il marcatore rientrando sull’interno e poi verticalizzare per Hernanes, bravo a farsi trovare tra le linee, ancora un movimento di Osvaldo a creare lo spazio per Icardi che conclude perfettamente. Quindi ancora l’individualità di Kovacic, il gioco non per vie laterali, ma la verticalizzazione, l’importanza della seconda punta e l’individualità di Icardi. Il quarto gol: Ancora una verticalizzazione, questa volta di Jesus, Osvaldo viene incontro allargando per Dodò (importanza seconda punta), grande giocata del brasiliano che va via in tunnel a Gazzola e vince un contrasto con Terranova (freschezza atletica), il suo tiro respinto trova pronto Osvaldo che realizza (seconda punta). Infine il quinto gol, l’ultimo con le squadre in undici contro undici, c’è tutto il talento di Kovacic e Icardi, il gol è tutto loro e della loro bravura di giocare in verticale. Osvaldo partecipa a sei gol su sette, Kovacic a quattro su cinque (è rimasto in campo fino al 5-0), Icardi a tre su sette. Sono loro i tre grandi protagonisti, senza dimenticare la vivacità di Dodò e il lavoro di Medel.
Tutto giusto, ma c’è da considerare un fattore: il livello del campionato italiano. Non so se sei d’accordo ma le squadre medio-basse della serie A sono veramente improponibili. Oltre ad una mancanza di qualità, hanno poco dinamismo e intensità di gioco. Basta vedere qualche partita di premier per capire che tra i due campionati c’è una differenza abissale. Poi ci si chiede perchè le nostre squadre fanno figuracce in Europa… i veri test per l’inter di Mazzarri saranno in Europa League e contro le big del nostro campionato.
Assolutamente d’accordo, pensavo proprio di scriverne in merito nei prossimi giorni, le squadre di medio-bassa classifica sembrano essersi ulteriormente indebolite quest’anno.