Juventus, Milan, Roma, Napoli e l’Udinese di Stramaccioni hanno già due punti in più dell’Inter. Mazzarri a fine partita si è detto molto contento e soddisfatto dell’ottima partita, ma non ci credeva nemmeno lui. La verità è che non era affatto contento, aveva chiesto a Kovacic ed Hernanes di fare le mezze punte, ma i due hanno giocato nel loro ruolo naturale di interni di centrocampo, le due ali non sono mai andate sul fondo e Ranocchia e Jesus non hanno mai sostenuto l’azione. Kovacic ed Hernanes si sono ignorati per tutta la partita, non si è mai visto un cambio di gioco, ma anche quando il Torino usciva dal guscio i nerazzurri erano lentissimi a ripartire. Oltre all’allenatore anche i giocatori dovevano dare qualcosa di più. Il Torino ha messo una patina alla gara con un marcato catenaccio, difesa a cinque, tre mediani e i due attaccanti in copertura dietro la linea della palla. Mazzarri ci ha messo più di un’ora a capire che mettere due mediani davanti alla difesa già folta con tre centrali e due terzini era superfluo contro un avversario che si difendeva in undici e ripartiva in quattro. Così Kovacic e Dodò giocavano sulla sinistra contro Maksimovic, Bovo, Nocerino e l’attaccante che rientrava. Jonathan e Hernanes operavano sulla destra contro El Kaddouri, Darmian, Moretti e l’altro attaccante, in più Gazzi faceva da perno recuperando tutti i palloni. La mossa tattica vincente di Ventura è stata quella di mettere Maksimovic a difendere sulla destra per tamponare gli attacchi di Dodò e Kovacic, trasferendo Darmian sulla sinistra, che ha messo la frusta a Jonathan. Con Osvaldo in campo al posto di M’vila, Kovacic alle spalle delle due punte, Hernanes che partiva al fianco di Medel inserendosi da dietro, si è visto qualcosa di più, Icardi è parso rinfrancato, ma Mazzarri incomprensibilmente ha aspettato gli ultimi dieci minuti per dare una rinfrescata alle fasce con gli innesti di D’ambrosio e Nagatomo. Jonathan e M’vila sono apparsi ancora in sovrappeso.