Francoforte si trova esattamente a 518 km più a nord di Milano, ma la distanza tra le due squadre, nonchè tra i due tipi di calcio, appare quella tra due pianeti. Da una parte una squadra che offre un calcio desueto, pachidermico, schierata con un improbabile 3-1-4-2, dall’altra il calcio moderno, fraseggi brevi in velocità, palla in verticale, atletismo. I ritmi iniziali sono lentissimi, il Francoforte lascia il pallino del gioco all’Inter, che però non sa cosa fare, Kovacic viene tenuto lontanissimo dal pallone, lui che è un giocatore all’Iniesta, la squadra è sfilacciata, M’Vila baricentro basso fa di fatto reparto coi tre centrali Ranocchia, Vidic e Jesus, mentre Kovacic e Obi sono spediti troppo in avanti, insieme a Jonathan e Nagatomo, creando una frattura in mezzo al campo. In avanti Botta e Icardi non ricevono palloni giocabili. Comunque al 26′, senza particolari meriti, l’Inter va in vantaggio, Nagatomo trova il cross giusto dopo due tentativi andati a male e il poco considerato Botta è rapido nell’anticipare tutti. Il vantaggio però dura meno di un minuto, la linea difensiva dell’Inter si fa sorprendere alta, Piazon sfrutta lo spazio dato dalla mancata diagonale di Jonathan e s’invola in rete. A questo punto l’Inter tracolla e l’Eintracht prende il ritmo: dimenticate la squadra compatta, grintosa e solida dietro delle prime amichevoli, il primo avversario affrontato con una condizione fisica decente fa cadere il castello di carta e si porta sul 3-1 in dodici minuti: prima un’azione corale penetrando in area e poi una dormita collettiva della difesa interista su calcio piazzato. Preoccupa che l’Inter soffra anche sui palloni alti. Nella ripresa Mazzarri scopre l’esistenza di un modulo diverso e schiera un 4-3-2-1 con Khrin baricentro basso, Guarin interno destro, Kovacic interno sinistro, Botta e Laxalt esterni alti, Icardi in attacco e difesa con D’ambrosio, Vidic, Jesus, Dodò. Ed è proprio la catena di sinistra a funzionare bene: Dodò, Kovacic e Laxalt portano il pallone in area due volte fraseggiando palla a terra, ma la conclusione non arriva. Comunque nei primi cinque minuti l’Inter fa più che in tutto il primo tempo, ma poi non riesce a dare continuità e Mazzarri pensa bene di togliere Kovacic per l’immobile Hernanes. L’unica parata del portiere tedesco è su una conclusione di D’ambrosio a dieci minuti dalla fine. I rossoneri di casa controllano e ripartono e il risultato non cambia. Tra i singoli bene Handanovic, impegnato diverse volte, Kovacic nel secondo tempo e i subentrati Dodò (assurdo preferirgli Nagatomo), il pulito Khrin (meglio di M’Vila) e il battagliero Laxalt. Disastroso Jonathan che spavoneggia senza arrosto e non difende, troppo precipitoso Obi e ancora fuori forma M’Vila. Una curiosità, lo sponsor dell’Inter è Pirelli, quello dell’Eintracht è l’alfa romeo, insieme potrebbe venir fuori una buona automobile, ma non fatela guidare a Mazzarri.
8 commenti su “Inter pachidermica, il Francoforte vince in scioltezza”
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Oggi si sono rivisti tutti i problemi della passata stagione, squadra senza gioco. 3 difensori centrali contro una punta sola, presi in velocita sono saltati come birilli.
ce l’avete con nagatomo.. questa volta l’assist, l’altra volta iol gol… dodo deve togliere il posto a Jonathan , non a lui.. nagatomo può andar sulla destra , ma tra Jonathan e nagatomo non puo essere nagatomo quello che perde il posto.. cmq sono sempre convinto che cambiando solo delle pedine cambia poco niente,… si può parlare di giocatori per l’eternità, ma fino a che verranno fatti giocare in un determinato modo, loro giocheranno in quel determinato modo .. tutti… anche il giocatore che deve ancora nascere e che verrà all’Inter tra 20 anni. si ritroverà anche lui nella stuaizione in cui sono i nostri giocatori oggi…
perche togliendo un giocatore e mettendone un altro al suo posto deve cambiare qualcosa se questo è l’unico “cambiamento” perche? quello di prima era zoppo e quello di adesso un fenomeno? ma dove…
Come si fa ad avercela con nagatomo? personaggio simpaticissimo e volenteroso, ma non da inter, dodò e mbaye sono più forti, ma in effetti potrebbe prendere il posto di jonathan sulla destra.
a me nagatomo sembra identico a Maxwell, priprio identico.. anzi la versione un po’ migliore visto che segna dei gol e fa degli assist.. se Maxwell può giocare nel barca e nel PSG, nagatomo può giocare nell’Inter.. qualcuno può dire che non si somigliano, ma per me sono due gocce d’acqua,..
L’agente di Nagatomo: “Barcellona? C’è del vero.” Ci credo che il Barcellona abbia fatto un offerta come la fece per Maxwell, perche dai, sono uguali…
Maxwell non fa piu di quanto fa nagatomo, anzi,, però la squadra di Maxwell che fa più della squadra di nagatomo.. quindi nagatomo sembra peggio.. appunto sembra.. e io non vorrei che l’Inter perda uno bravo solo perchè sembra non bravo..
Se qualcuno si era illuso dopo il catenaccio visto in America che l’inter fosse una grande squadra allenata da un grande allenatore ecco che si torna tutti coi piedi per terra!!
Solita Inter, solito non gioco, solite imbucate nella difesa a 3 (male Ranocchia), centrocampo inesistente (malissimo M’vila), Icardi praticamente nullo.
Come hai detto tu l’Eintracht (discreta squadra della bundesliga) ci ha messo sotto sul piano del gioco praticando un ottimo calcio (quello che dovrebbe attuare l’inter). Noi siamo ancora fermi all’età della pietra con la clava e il bastone!!
Come ho ribadito più volte per salvare la stagione Piagnarri deve essere esonerato il prima possibile, prima che la stagione sia compromessa in modo irreparabile. E con lui sono da cacciare quei dirigenti che hanno convinto Thohir a confermarlo sulla panchina dell’Inter.