Il calciomercato dell’Inter è fermo a Vidic, i tifosi sono sempre più spazientiti, Ausilio vorrebbe arrivare al prossimo cda dell’Inter (30 giugno) con un paio di colpi da portare a Thohir, il giorno del ritiro non è così lontano (9 luglio) e tra un mese c’è la tournè negli Usa da affrontare con una rosa all’altezza. Sono dunque una vera doccia gelata le affermazioni del Ds del Parma Preiti che, con evidente riferimento a Biabiany, ha rilasciato a Voci di sport: “Il calciomercato entrerà nel vivo dai primi di luglio. Per il momento abbiamo solo parlato di comproprietà, visto che il Parma è stato molto coinvolto e gli sforzi sono stati principalmente concentrati su questo settore. Dai primi giorni del prossimo mese incominceremo a valutare le diverse situazioni, sia in entrata che in uscita. Da ricordare, però, che il Parma vende ma non svende, siamo sempre stati una bottega cara“. Se si pensava d’inserire qualche contropartita tecnica e sistemare la cosa, si era davvero fuori strada. Il Parma vuole cash e non sembra nemmeno avere nemmeno tutta questa fretta di vendere. A conferma di ciò in serata arriva la notizia data da Fcinternews che l’Inter ha già proposto uno scambio alla pari Schelotto-Biabiany, ricevendo un netto rifiuto dai ducali.
5 commenti su “Ds Parma gela l’Inter su Biabiany: “siamo una bottega cara””
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il Parma sarà pure bottega cara, peccato solo che vendano “cose” (per restare in argomento bottega.. ) che già erano nostre.. è come se il negozietto facesse il gradasso con il fornitore! Sempre per restare in argomento bottega.. Non so perche usino ste metafore strane.. tipo pagare moneta vedere cammello.. mah..
PS oltre a ex interisti, anche interisti.. obi e mariga gli ha prestato l’inter.. sono loro quelli che hanno bisogno dell’inter, non il contrario..
..schelotto..bottega cara, e nerazzurra..
Fra purtroppo il calciomercato è un suk, d’altronde se ci ritroviamo sempre a cercare di riprenderci giocatori che erano già nostri la colpa è dei nostri dirigenti, non del parma.
però un minimo di gratitudine, perché se poi è l’Inter a chiudere bottega diventa il Parma quello che si vede costretto a bussare ad altre botteghe quando avrà bisogno ,sicuramente più care e forse meno sportive (corrette) di quella interista..