La nebbia, i lanci lunghi dalle retrovie, la dura contestazione. San Siro vive una notte d’altri tempi, perchè la storia dell’Inter è stata anche questa, tempi difficili, da superare. Al Meazza si presentano in 35mila, qualcosa meno rispetto alle precedenti partite, ma comunque un buon pubblico, tenuto conto della crisi e delle condizioni climatiche, con le temperature poco sopra gli zero gradi e il rischio rinvio scongiurato: si gioca con visibilità ridotta, ma si gioca. Scatta invece lo sciopero del tifo, “45 minuti in silenzio per dirvi – dice lo striscione della nord – chi non corre, chi non lotta, chi non fa gruppo, a gennaio via, se continuate così vi rompiamo il c…”. Riflesso di un tifo estremo che passa dal sostegno incondizionato e acritico alle minacce controproducenti, senza equilibrio. Nel primo tempo squadra attanagliata dalla paura, tifosi del Genoa che monopolizzano l’aere e Brozovic per nulla intimidito che segna e fa la linguaccia. Nella ripresa riparte il tifo della Nord, ma anche l’invito a Pioli di prendere i giocatori a calci – manco a dirlo – nel c… Alla fine arriva un rotondo 2-0 e qualche applauso dalle tribune. Prossimo appuntamento – dopo la trasferta a Reggio Emilia – il 21 dicembre contro la Lazio, manco a dirlo, alle 20.45. Grazie Figc.